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WWF: NO ALLE NUOVE LOTTIZZAZIONI ROMANE
MASCHERATE DA STADI

La presentazione dei progetti delle società sportive A.S. Roma e S.S. Lazio, annunciata per i prossimi giorni, ripropone il solito cliché dell´assalto al territorio che abbiamo visto ripetersi in tante occasioni passate nella città di Roma e che è diventato ormai una prassi consolidata: pochi imprenditori privati e costruttori che portano avanti i propri interessi di fatto realizzando il disegno della città futura con un consumo di territorio che aumenta sempre. Dall’altra parte Amministratori pubblici che, abdicando dalle proprie funzioni, invece di tenere presente l´interesse pubblico, accondiscendono alle scelte e alle decisioni di pochi potenti privati.

Se poi la via d'uscita per accelerare le procedure di autorizzazione è lo strumento dell´accordo di programma in deroga alle prescrizioni del Piano Regolatore, si comprende come l'urbanizzazione della città sembrerebbe rimesso esclusivamente ai desideri dei privilegiati di turno.

Ormai una prassi questa per poter lottizzare e realizzare tanti insediamenti residenziali e commerciali senza tenere conto di un disegno organico della città e delle necessità dei cittadini portando alle evidenti conseguenze che ogni giorno ciascun cittadino vive: mancanza dei servizi promessi, inefficienza del sistema di mobilità, peggioramento della qualità della vita.

Ci sembra, ma ci auguriamo di sbagliare, che i progetti dei due stadi si riconducano nello stesso solco, visto che, come riassunto brillantemente riportato nelle pagine di un noto quotidiano, essi vengono realizzati "non tanto per rafforzare la rispettiva immagine calcistica, quanto per migliorare la possibilità di far quadrare i bilanci". E in effetti, viste le anticipazioni di questi giorni, lo stadio sembrerebbe solo una scusa dietro cui mascherare vere e proprie operazioni finanziarie e immobiliari con la costruzione, oltre a ristoranti, bar e megastore, anche di appartamenti per centinaia di migliaia di metri cubi di cemento.

Non vorremmo che le due operazioni siano pensate non tanto a favore della città e del suo futuro, ma più che altro per risolvere i problemi economici di società private, al prezzo di ulteriore consumo di territorio che invece gli Amministratori pubblici dovrebbero tutelare nell´interesse di tutti i cittadini. In queste operazioni è incomprensibile la mancanza di coerenza di azione della Regione Lazio che da un lato propone iniziative legislative per la tutela dell´agro romano (a proposito che fine ha fatto il disegno di legge che doveva essere approvato entro poche settimane?), dall´altro però avalla scelte scellerate che l´agro romano lo consumano facendone perdere l´identità e la valenza ambientale, agricola, paesaggistica, archeologica e monumentale.

"Per questo - dichiara Vanessa Ranieri Presidente WWF Lazio - il WWF, nel ribadire la propria contrarietà, in attesa che vengano rese note la localizzazione esatta e le caratteristiche dettagliate dei progetti, chiede agli Amministratori comunali e regionali di difendere l´interesse pubblico, per cui sono stati scelti dai cittadini, non ripercorrendo i soliti stratagemmi di varianti, deroghe e accordi di programma per bypassare i vincoli e le prescrizioni vigenti, ma facendosi garanti della salvaguardia del patrimonio agricolo e naturale e del benessere dei cittadini."



Roma, 18 settembre 2009

 

 

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1999 WWF Gruppo Attivo Roma XI